In questi giorni sono numerose le richieste che ci sono pervenute con riferimento al c.d. gasolio sporco che ha creato notevoli danni economici a molti automobilisti salentini!!

Tutte le macchine che hanno utilizzato tale “gasolio non raffinato” hanno riportato guasti all’alimentazione dell’auto e filtri intasati.  Nei casi particolarmente gravi la rottura del motore.

Ricordiamo come al fine di poter richiedere il risarcimento dei danni subiti sia importare provare

  • dove è stato eseguito il rifornimento;
  • il nesso di causalità tra i danni riscontrati al motore e l’utilizzo del gasolio sporco

E se il danno non si verifica subito dopo aver fatto rifornimento?

La prova che il danno al veicolo sia stato causato dal rifornimento rimane indubbiamente il passaggio più delicato e difficile e, nel caso in cui l’avaria del mezzo non si manifesti immediatamente dopo il pieno “incriminato”, ma a distanza di un certo tempo, lo è ancora di più. Il modo migliore di procedere sarebbe quello di far periziare sia la propria autovettura che il distributore, al fine di poter comparare la qualità del gasolio presente nei rispettivi serbatoi.

In alternativa, è possibile far analizzare da un esperto una certa quantità di gasolio acquistato presso il distributore, al fine di ottenere una perizia sulla qualità dello stesso.

Il nostro consiglio è dunque quello di conservare copia di tutta la documentazione comprovante il rifornimento (pagamento con bancomat, ricevuta fiscale, dichiarazione testimoniale, ecc…)  la relazione del meccanico (con documentazione fotografica dei pezzi cambiati) che attesta la presenza di gasolio non raffinato nonchè se possibile conservare almeno 1 litro del carburante “dannoso” rinvenuto all’interno del motore.

Una immediata denuncia dell’accaduto consente certamente di facilitare la richiesta di risarcimento danni e cristallizare nell’immediato le prove del danno subito.

Vi invitiamo a contattare dunque il nostro staff al seguente indirizzo mail info@dirittierimborsi.it